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METAL PROG

Il progressive metal è un sottogenere dell'heavy metal sviluppatosi verso la fine degli anni ottanta. Il genere mescola l'aggressività e il volume dell'heavy metal con la maestosità e le ambizioni classiche del progressive rock. Tra gli esponenti più rappresentativi del genere figurano gruppi come Dream Theater, Tool, Symphony X, Evergrey, Fates Warning, e Queensrÿche.

 

Stile

 

Il progressive metal riproduce numerosi degli elementi tipici del rock progressivo, sia dal punto di vista dello stile musicale in senso proprio (uso di segnature ritmiche insolite, brani strutturati in suite, enfasi sulle tastiere, contaminazioni con la musica classica) che rispetto ad elementi accessori (per esempio riferimenti alla mitologia nei testi e impostazione grafica delle copertine degli album). Tutti questi elementi vengono però reinterpretati integrando la tradizione dell'heavy metal, di cui vengono riprese le sonorità generali (ritmiche più aggressive, enfasi sulla chitarra elettrica distorta come strumento chiave sia melodico che ritmico, riff "martellanti").

 

Le caratteristiche fondamentali del progressive metal sono:

 

il virtuosismo dei singoli strumentisti, in alcuni casi portato a livelli estremi. Le tecniche chitarristiche che si sono sviluppate negli anni 70-80 (come tapping e sweep picking), insieme allo sviluppo dell'effettistica, e la concessione ad una maggior "rumorosità" dei batteristi di derivazione metal ha fatto sì che tali tecniche fossero facilmente adattabili alla velocità e alla potenza dell'heavy metal. Gli assoli dei chitarristi, poi, sovente si basano sulla tecnica dello shred, che si è evoluta proprio grazie all'heavy metal. Anche al basso sono spesso concessi spazi da solista, cosa meno comune nel rock che nel jazz o nella fusion, ma non inedita nel rock progressivo (si pensi per esempio agli assoli di Chris Squire degli Yes o di Geddy Lee dei Rush). I bassisti prog metal hanno fatto loro alcune tecniche chitarristiche, come il tapping, gli armonici, e l'utilizzo di scale particolarmente veloci. L'uso delle tastiere nell'heavy metal, soprattutto nei primi anni dalla sua nascita, è sempre stato considerato una specie di "impurità" in questo genere, se si esclude l'uso che ne è stato fatto dai gruppi di gothic metal, che tuttavia si limitavano ad utilizzarla per ricreare suoni di archi o organi da chiesa. I tastieristi prog metal si rifanno quasi completamente allo stile dei tastieristi anni '70; in particolare la tastiera viene usata per realizzare tappeti sinfonici o creare atmosfere atipiche per l'heavy metal oppure sonorità che esulano da quel genere, come musica classica o jazz. Anche in questo caso lo sviluppo tecnologico ha contribuito ad espandere le possibilità offerte dai sintetizzatori, sia a livello di timbrica che di effetti. Negli ultimi anni le tastiere sono state utilizzata anche per aggiungere delle sonorità tipicamente elettroniche, come dimostrano alcuni esperimenti di Jordan Rudess dei Dream Theater.

i brani hanno generalmente una durata che va oltre la media dei 4-5 minuti; possono anche arrivare intorno ai 10 minuti se non fino a casi estremi di mezz'ora o addirittura di più. Anche se non mancano le strutture strofa/ritornello, il progressive metal utilizza spesso delle forme più libere, in cui le strofe sono tutte diverse (e quindi, a parte la prima, andrebbero considerate una sorta di bridge) o in cui non esista un vero e proprio ritornello (ad esempio Metropolis pt.1 dei Dream Theater). Per via dell'importanza della componente strumentale, le canzoni spesso contengono una sezione intermedia, in cui si susseguono uno o più assoli. Come già accadeva nel progressive rock, spesso i gruppi ricorrono alle suite, composizioni molto lunghe, suddivise in movimenti interni e con l'utilizzo di temi musicali che tornano in più momenti del brano. L'utilizzo del leitmotiv e della divisione interna ha spesso portato i gruppi prog metal a realizzare concept album, in cui tali tecniche possono essere sviluppate in un arco di tempo molto più lungo e dove le canzoni possono essere intese come dei movimenti interni di una singola opera, piuttosto che non i vari capitoli della storia narrata. Vi sono gruppi come Savatage e Pain Of Salvation che utilizzano prevalentemente o esclusivamente la formula del concept album.

i brani si appoggiano su un utilizzo molto frequente di tempi dispari;

pur basandosi sugli stilemi tipici metal, vengono spesso riprese alcune sonorità di altri generi; in particolare l'utilizzo di scale di derivazione classica, le dissonanze del jazz e i tempi sincopati della fusion. In alcuni casi, si fa anche ricorso a musiche ispirate al ragtime (come già facevano Keith Emerson e Rick Wakeman) piuttosto che arrivare a riprendere temi di cartoon (come già facevano i Rush in La Villa Strangiato) o comunque sonorità che, in modo ironico e dissacratorio, spezzano in maniera improvvisa il suono delle chitarre. Quest'ultima caratteristica è tipica dello stile di Jordan Rudess dei Dream Theater.

I testi del progressive metal non hanno argomenti predominanti: possono essere ispirati alla mitologia o alla letteratura, come pure possono trattare di dilemmi interiori e drammi personali; quasi sempre in essi trova spazio una certa vena introspettiva. Ogni gruppo tende a specializzarsi su un argomento piuttosto che un altro, anche in base alle immagini evocate dalla loro musica.

Come già accadeva per il progressive rock, non esistono una o più caratteristiche predominanti, ritenute sufficienti per identificare il genere. Infatti vi possono essere gruppi il cui virtuosismo strumentale è ridotto, se non addirittura assente, oppure i cui brani utilizzino principalmente tempi regolari e la cui durata media sia relativamente breve. In questi casi vengono esaltate maggiormente le altre caratteristiche, in modo che risulterebbe comunque riduttivo associare questo gruppo all'heavy metal tradizionale. Allo stesso modo gran parte dei gruppi di progressive metal realizzano regolarmente ballad e brani acustici, oppure sono più vicini al rock sinfonico che non al metal, ma vengono considerati appartenenti a tale genere poiché risultano comunque più "duri" rispetto ai canoni del neo-progressive.

A volte, inquadrare un gruppo in un sottogenere del metal, piuttosto che in un altro, può essere difficile, perché, nell'analizzare tale gruppo, si tende a considerare maggiormente alcune caratteristiche rispetto ad altre e, quindi, vi possono essere dei dubbi sul fatto di considerare pienamente progressive o meno alcune band. Ad esempio gruppi come Angra, Symphony X, per via di uno stile basato principalmente su ritmiche estremamente veloci e l'uso di sonorità neoclassiche, talvolta vengono considerati appartenenti al genere dello speed metal, anche se facenti parte di un ceppo più "evoluto" e meno vincolato dai suoi canoni. In egual misura, i Savatage e i Queensrÿche, che sono indubbiamente tra i precursori del genere, possono essere associati rispettivamente al metal sinfonico o all'hard rock, per via di un virtuosismo che, seppur presente, è decisamento limitato o comunque meno "appariscente" rispetto a quello dei Dream Theater. Tuttavia queste sono questioni che sovente sono fini a se stesse, in quanto collocare un gruppo in un genere piuttosto che un altro diventa una questione meramente soggettiva e, talvolta, è un'operazione che serve per mere esigenze giornalistiche.